
La metalmeccanica, nell’ideologia comune, è spesso associata a un mondo lavorativo routinario e poco stimolante. Il famoso concetto fantozziano del “timbrare il cartellino”: ambienti grigi e fumosi e un modus lavorandi non tra i più entusiasmanti. Ebbene, da tanti anni il settore si è innovato e scostato sempre di più da questa immagine grazie a imprenditori virtuosi che hanno via via ridefinito il concetto di “lavoro in fabbrica”.
Anche in Tor.Met ci siamo sempre impegnati a combattere questo stigma, motivando e investendo sul team, ma mai come in questa fase di completo rinnovamento abbiamo concentrato le nostre attenzioni in questo senso. Non si tratta solo di controvertire i modelli o uscire dalle righe ma più semplicemente ampliare la prospettiva e raccogliere i risultati che ne possono derivare.
Proprio da questo concetto due anni fa, alla partenza del progetto della nuova sede, è stato forte il desiderio di fare qualcosa pensato per il personale, per il suo benessere e che potesse avere dei risvolti positivi anche sulla produttività. Ed è così che è stata decisa la realizzazione di una palestra aziendale a disposizione gratuita dei dipendenti.
Palestra in azienda: sudi e case history
I primi casi di palestra aziendale sono da ricondursi ai Top Employers americani che già negli anni ’90 hanno puntato parte degli investimenti interni sul corporate business. I risultati di questa decisione non hanno tardato a farsi vedere: i dipendenti accoglievano di buon grado l’opportunità di potersi allenare, scaricavano lo stress, si mantenevano in forma e aumentavano la loro produttività dal 20 al 50%.
La Bristol University ha condotto una ricerca su 200 dipendenti di tre società diverse, valutando i risultati lavorativi nei giorni in cui i dipendenti si allenavano contro quelli in cui non lo facevano. Nei giorni di allenamento la concentrazione aumentava del 21%, il 22% dei dipendenti finivano il proprio lavoro in tempo o in anticipo e il 25% si concedeva meno pause. Inoltre il 41% dichiarava di sentirsi molto più motivato.
Quel che è ancora più sorprendente è che non è necessario un allenamento intenso o eccessivamente prolungato: sono sufficienti 30 minuti al giorno. In questo tempo il cervello, complice il rilascio di endorfine, entra in uno stato di rilassamento che è direttamente correlato alla creatività e alle intuzioni.
Effetti benefici che si estendono poi alla sfera emotiva stabilizzando il temperamento, aumentando la tolleranza allo stress e il senso di calma.
Tutto questo si unisce ad un non trascurabile miglioramento della salute delle persone. L’allenamento previene, tra gli altri, anche i rischi dovuti dal lavoro usurante, per la produzione, e alla rigidità collo-schiena per gli uffici. Sempre secondo lo studio della Bristol University le aziende che hanno introdotto la fitness area hanno visto diminuire del 22% l’assenteismo e del 17% gli incidenti sul lavoro.
Una HR best practise sempre più accolta e premiata: investire sulla felicità dei dipendenti significa investire soprattutto sul fatturato aziendale.
Tor.Met: la palestra a impatto zero
Avevamo parlato per la prima volta della nostra palestra e della pista di atletica all’apertura del cantiere di Casale Corte Cerro, attirando l’attenzione della stampa per questa grande novità per il settore.

La progettazione degli spazi e la scelta delle attrezzature è stata seguita da Marco Farina, personal trainer, body builder e preparatore atletico da anni attivo nel mondo delle palestre. Sulla base degli spazi e del tipo di lavoro svolto in azienda ha ideato un perfetto spazio fitness dove i dipendenti avranno accesso gratuito durante tutta la settimana.
Una nota green, in ottemperanza al primo grande principio di essere un’azienda sostenibile, è data dalla scelta di installare macchinari magnetici che non richiedono l’uso di corrente bensì la sola forza fisica dei loro utilizzatori. Questo rende la nostra palestra a impatto zero.