Author: Alessandra Brevi
Date: 20 Dicembre 2024
Una nuova casa per la solidarietà: la storia dei Pellegrini e l’impegno di Tor.Met

Nel corso di questo 2024 abbiamo raccontato Tor.Met attraverso quello che quotidianamente accade tra produzione, novità, eventi, iniziative e progetti. Ora, mentre l’anno volge al termine, desideriamo concluderlo condividendo una storia speciale che si è intrecciata con la nostra e che ci riempie di orgoglio.

Nel 2023, con il trasferimento nella nuova sede di Casale Corte Cerro, ci siamo più volte interrogati sul futuro degli spazi della fabbrica di Bagnella (Omegna), ormai prossima alla dismissione. Vendere, affittare, cambiare destinazione d’uso? Tante idee sono state considerate ma alla fine abbiamo scelto una soluzione che rispecchia profondamente la nostra filosofia aziendale e che è nata quasi per caso.

Tra le numerose associazioni di volontariato attive sul territorio, ci hanno colpito particolarmente i “Pellegrini per la solidarietà e la pace ODV” di Omegna. Da oltre 30 anni impegnati nel volontariato, stavano rischiando di chiudere la loro attività solidale per mancanza di uno spazio. La loro missione, così preziosa, non poteva interrompersi. E così, quasi fosse un segno del destino, abbiamo deciso di mettere a disposizione parte degli spazi della “vecchia Tor.Met”, donandoli in comodato d’uso gratuito all’associazione. Questo gesto ha permesso di continuare a portare avanti la loro opera di carità.

Alcuni dei pacchi pronti a partire il 27 dicembre

Antonio Vitali, fondatore e presidente dell’associazione, ci racconta con passione la storia dei Pellegrini per la solidarietà e la pace. L’attività è iniziata nel 1992, ancor prima della costituzione ufficiale avvenuta nel 2007. Sentendo al telegiornale la tragedia della guerra in Bosnia-Erzegovina, Antonio ha avvertito subito il bisogno di agire. All’epoca lavorava in Valsesia, in una piccola fabbrica a conduzione familiare. Riportando al suo titolare il forte desiderio di fare qualcosa, si sentì rispondere: “Parti!”. E non se lo fece ripetere due volte. Dopo tre giorni, un furgoncino carico di beni era pronto per partire con la carovana di associazioni provenienti da tutta Italia.

Per il nord Italia, il ritrovo era al Pavesi (oggi Autogrill) di Novara. Tappa dopo tappa, si univano altri mezzi fino a raggiungere 40 veicoli a Mestre. Dal 1992 al 1995, negli anni della guerra, Antonio partiva due volte al mese per un viaggio di 24 ore, non privo di difficoltà: dogane, fermi dovuti ai conflitti, soste ai checkpoint militari. Una volta in Bosnia, precisamente a Medjugorje, i volontari venivano accolti dalle famiglie bosniache e, nei giorni successivi, consegnavano casa per casa i “pacchi famiglia”, scortati dai militari.

Quell’impegno solidale è cresciuto anche dopo la guerra. Anno dopo anno, furgoni carichi di beni di prima necessità partivano puntualmente da Omegna. Augusto Grandi, entrato nell’associazione nel 2005, ricorda: “Dopo i primi viaggi, con la fine della guerra, abbiamo avuto un periodo in cui i volontari erano davvero tanti. Ora, purtroppo, soffriamo di carenza di aiuti e di nuove risorse”.

Oggi i viaggi verso la Bosnia si sono ridotti – ne organizzano un paio all’anno – ma la generosità dei volontari rimane costante. Il prossimo partirà tra pochi giorni, il 27 dicembre fino al 2 gennaio, con tanti pacchi da consegnare.

Antonio Vitali e Augusto Grandi

Oltre alla Bosnia, i Pellegrini sostengono anche associazioni locali, come la Caritas diocesana, in un viaggio di beneficenza senza confini. Generi alimentari a lunga scadenza, pannolini, prodotti per l’igiene e altri beni vengono confezionati in pacchi e consegnati a istituti, RSA, ospedali, orfanotrofi e altre strutture benefiche.

La sopravvivenza dell’associazione è stata possibile grazie alla generosità di aziende e privati, che hanno fornito beni, risorse economiche, mezzi di trasporto e spazi. Proprio quest’ultimo punto viene ricordato con ironia: “Abbiamo fatto tantissimi traslochi!”, racconta Augusto. Ogni due o tre anni, i Pellegrini erano costretti a cambiare sede. L’ultimo spazio, l’ex scuola di Crusinallo, è stato restituito al comune e poi dismesso. Questo stava per decretare la chiusura dell’associazione, ma il trasferimento di Tor.Met ha offerto una nuova opportunità.

Come aiutare concretamente i Pellegrini? La necessità principale è quella di nuovi volontari. Chiunque voglia dedicare tempo e impegno sarà accolto con calore. Tra le attività principali c’è la colletta alimentare, organizzata mensilmente nei punti vendita Tigros.

Chi desidera offrire un aiuto concreto può farlo tutto l’anno: l’associazione accetta donazioni di generi di prima necessità e non deperibili, previa organizzazione con i volontari (email: pellegrini.omegna@gmail.com). Inoltre, è possibile destinare il 5×1000 all’associazione (CF 93033570032). Un piccolo gesto che può fare una grande differenza.

Per noi di Tor.Met, questa collaborazione va oltre la semplice donazione di spazi: rappresenta un’opportunità per contribuire al benessere della comunità e rafforzare il valore della solidarietà. Guardiamo al futuro con la certezza che, insieme, si possa fare davvero tanto.

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